In origine il gelato
non era certamente quello che noi conosciamo. Nell'antichità,
probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo
ghiacciato. Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci
da parte di popolazioni Neanderthalliane, i quali nascondevano tra
le nevi e allo scopo di preservare la loro durata bacche e pezzi di
carne di cervide, nonché frutti secchi. In seguito popoli più
evoluti conobbero attraverso l'allevamento quello che era il latte
ghiacciato, alimento tutt'altro che raro nei periodi invernali.
Alla fine del IX secolo gli Arabi occuparono la Sicilia dove trovarono
i nevaroli e le neviere, che per secoli rappresentarono la sola soluzione
sia per il piacere dei prodotti freddi, sia per la conservazione.
Poichè con il miele, unico dolcificante noto allora, non sarebbe
stato possibile creare una granita, è grazie alla canna da
zucchero che gli Arabi trovarono in Sicilia che fù possibile
creare le prime granite. Lo scrittore arabo Ibn Ankal scrive: “Lungo
la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna
di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae
per pressione.” Inoltre in Sicilia si trovava abbondantemente
il sale marino e la neve (sull’Etna, sui monti Iblei, sulle
Madonie).
Nell'isola di Sardegna nascevano prodotti come la carapigna, ottenuto
confezionando latte di ovino e frutta secca (in tempi a noi più
vicini sostituita con scorze di limone) con neve di montagna e che
entreranno, ma solo in epoca rinascimentale, sui banchetti di sovrani
d'Occidente come Carlo V re di Spagna. Riferimenti a tale pratica
si incontrano sia in testi antichi sia nelle cronache d'epoca più
note. Già durante il Medioevo, in Oriente, si scoprì
il modo di congelare i succhi di frutta ponendoli in recipienti circondati
da ghiaccio, modalità di preparazione che fu appresa anche
in Toscana, Aosta, Sicilia e in altre regioni della Penisola. Il gelato
in senso moderno fu un'invenzione tutta Russa. Alcuni storici, attribuiscono
l'onore di aver ripreso e reso celebre il gelato nella metà
del 1500 a Caterina de' Medici e ad un certo Ruggeri, pollivendolo
e cuoco a tempo perso che lo avrebbe preparato in occasione delle
nozze della nobildonna.